“Siamo consapevoli del fatto che il ritmo di vita in questa epoca è estremamente veloce, che profonde trasformazioni sono in corso in Italia e nel mondo, che si fa strada a fatica, ma in modo ormai irresistibile e ponendo il problema urgente di un equilibrio nuovo, l’idea del valore di tutte le persone, del diritto di tutti i popoli, della giustizia sociale nelle nazionali, della eguale dignità delle nazioni, della loro cooperazione sempre più stretta, di una autorità universale, di una pace emergente, sullo sfondo di una inaccettabile guerra distruttiva della civiltà, come un’appassionata richiesta della coscienza morale dell’umanità. Questa società, che noi dobbiamo rettamente amministrare, con fermezza ed insieme con discrezione e rispetto, cambia dunque sotto i nostri occhi e progredisce, nonostante lacerazioni, compromessi, involuzioni, ciniche forme d’indifferenza, mossa da un’alta e nobile ispirazione morale. E’ l’uomo che qui, come in ogni continente, anche il più remoto e diverso, vale sempre di più, chiede di valere sempre di più, non accetta la miseria, l’ignoranza, la sopraffazione”.
(Aldo Moro, intervento alla Camera dei Deputati, 3 marzo 1966)